Giunti agli sgoccioli di questa bollente estate, mentre il resto del mondo era occupato in intensi allenamenti e stage in attesa di ricominciare la stagione, i colleghi asiatici hanno bruciato tutti in velocità in una delle gare più interessanti dell’anno: gli Asian Games 2018 a Jakarta.
Come è consuetudine ormai in questa competizione, i giapponesi hanno avuto la meglio conquistando il medagliere individuale, ma la Corea del Sud sicuramente ha dato del filo da torcere agli agguerriti nipponici. Buona prestazione anche per il Kazakistan e la Mongolia.
Senza nulla togliere alla gara individuale, l’evento più atteso è stato la gara a squadre: la nuova formula già sperimentata quest’anno prevede squadre miste e sarà la ricetta ufficiale per il tanto atteso appuntamento di Tokyo 2020. Con l’impennata emotiva che solo questa gara riesce a regalare, gli eleganti asiatici non hanno deluso: An, Ebinuma, Bozbayez, Yamamoto, solo alcuni dei nomi dei protagonisti di questa gara a squadre vinta, non senza difficoltà, dal Giappone.
Stupisce la scelta del Giappone di gareggiare con una squadra quasi di ‘riserva’, come mai non schierare Ono? E la campionessa uscente Sone? L’azzardo è costato al Giappone un quarto di finale al cardiopalma, vinto di misura a punti contro l’agguerrita Corea. Risultato finale 3-3, con vittoria decretata a punti judo.
Vicini alla fine di questo 2018, le olimpiadi di Tokyo sono un appuntamento imminente. La pressione sulla rosa degli atleti giapponesi di judo che figureranno alle olimpiadi è tanta. Sono sicuramente i favoriti per la gara a squadre, ma niente è così scontato come suggerisce la prestazione di Jakarta. Se il Giappone non vuole sfigurare dovrà fare attenzione agli azzardi, Tokyo è più vicina che mai.
Irene Boccia